Una linea prospettica sghemba, essenziale, molto precipitata, racchiude le grandi finestre arcate dell’Hotel
Excelsior che, di tanto in tanto, lasciano trasparire lussuosi interni ed ospiti illustri.
Al di qua la strada della gente comune adiacente al porto: vetturini, pescatori, ubriachi, prestigiatori, sgualdrine e
scugnizzi.
La grande parete specchiante qualche volta cancella le grandi finestre ed evoca altre visioni confondendo, anzi allontanando
ogni suggerimento realistico e lasciando la poesia di Viviani, libera di spaziare.
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