Dopo 14 anni riprendo questo “mio” Viviani. Nel grande Varietà della Strada e nei pressi di questo immaginario Hotel di
fantasmi,di questa grande nave sognata di deliri e benessere, rimetto in gioco la mia voglia ormai perduta di fare l’attore dopo tanto teatro di regia e dopo tante altre avventure personali di scrittura. Non
so se nell’ormai lontano 1988 mi spinse la voglia di cimentarmi nei tanti personaggi che Viviani interpretava e fare a gara con lui di perizia e capacità attoriali o se invece fosse solo la voglia di fare
un’omaggio alla mia Napoli Autentica subito dopo l’inaugurazione del Teatro Bellini con L’Opera da tre soldi. In qualche modo in quell’anno l’accoppiata Brecht-Viviani doveva fare intendere la proiezione
europea del Teatro Bellini che mi accingevo a gestire e la voglia mia d’un teatro epico-popolare
lontano dagli stilemi del teatro borghese a me non cari. Scopro e me ne rallegro che dopo quindici anni e tanti spettacoli pensati e realizzati alla mia maniera il mio progetto di creare un teatro non irreggimentato e libero da sovrastrutture borghesi ha regalato non poche emozioni ai miei spettatori in tutta Italia e sono riconoscente per questo anche a Viviani dell’essere stato lui un viatico per le mie intenzioni e per le mie realizzazioni. Questa ripresa vuole essere percio’ un omaggio al grande Raffaele autore e attore, alla sua urbanissima poesia, ma anche e soprattutto a questa mia città ormai ridotta senza poesia e senza più personalissimi abbandoni.
Questa città eternamente duplice, doppia, fatta di parti che si specchiano e non si incontrano mai se non per corrompersi o
contaminarsi reciprocamente, questa città in cui ti fa fatica vivere e che e’ cosi’ sempre da bestemmiare come una madre perduta in altre occupazioni e in altri affetti.
A te, A voi il pensiero che tutta la dignità perduta di un popolo possa riscattarsi al di là delle goffaggini imposte da una
società non più governata e che ci muove e si muove nel disegno della definitiva estinzione.
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